Parliamo di - Baby

Oggi voglio fare un'eccezione.
Di solito parlo di videogiochi, questo blog è nato con l'intento di ripercorrere la carrellata di titoli che mi hanno colpito ed appassionato, oltre che soffermarmi su qualche aspetto che caratterizza il mio modo di vedere il medium.
Ma oggi non sono qui per parlarvi di questo.

Premettendo che la maggior parte delle cose che dirò sono dettate dall'impulso di scrivere questi pensieri a caldo su un cellulare a pochi minuti dalla fine della seconda stagione, oggi voglio parlarvi di una Serie Tv Italiana.

Sto parlando di Baby.

Sembrerà assurdo ma io non ci avrei scommesso un centesimo che una serie così potesse trascinarmi in un vortice senza fine.

Ho passato le ultime 48 ore a guardare la prima e la seconda stagione di un prodotto tutto italiano davvero ben costruito.
Si tratta di 12 puntate che fanno riflettere sul come sia difficile vivere l'adolescenza, in una Roma piena di alti e bassi, ricca di malavita e di scuole altolocate.
Perché la Roma che presenta Baby nella prima stagione inizia proprio in un istituto che ricorda parecchio quello di Life is Strange, il Collodi.

L'aria che si respira guardando questo prodotto è quella tipica di un normalissimo teen movie, con i suoi stereotipi e i tipici problemi adolescenziali.
Abbiamo il gruppo di fighetti/bulli, che se la prendono con i più sfigati, per poi passare alle ragazze "secchiello".
Ma di quello ne parleremo in un secondo momento.

Sappiate solo che tutto ha inizio con Chiara, una ragazza apparentemente normale.
Figlia di genitori benestanti ma divorziati, Chiara vive la sua vita al meglio, facendo attività sportiva tutte le mattine prima di entrare al Collodi, la scuola frequentata da tutti gli altri personaggi adolescenti.
Ci rendiamo subito conto delle differenze che possono esistere tra questo è un normalissimo liceo statale.
Classi con posti già assegnati, rette costosissime da pagare e divise a tutto spiano.
Il tipico esempio di un college Americano.

Tornando a Chiara, sta passando una fase particolare della sua vita, in cui non riesce più a riconoscersi e ad identificarsi con la sua comitiva.
Se sia causata dalla troppa pressione ormonale, che la porta ad avere una relazione segreta con il fratello della sua migliore amica, o dalla pressione genitoriale non mi è ancora chiaro, fatto sta che Chiara è imprevedibile.

Esattamente come Ludovica, l'altra protagonista di questa splendida serie.
A differenza di Chiara, Ludo non possiede la fortuna di avere una famiglia benestante, bensì una madre che pensa solo ed esclusivamente al mantenimento del negozio ed a sperperare il denaro di famiglia.
Le viene additata della pazza, perché dovete sapere che Ludo ha i genitori separati a chilometri di distanza.
Il padre e la sorella maggiore hanno deciso di intraprendere una carriera in America (infatti non li vedremo quasi mai, salvo per un paio di scene particolarmente significative), mentre la madre e Ludo trascorrono la loro vita in un quartiere particolarmente sinistro di Roma.

Fin qui tutto (quasi) normale, direte voi.
La svolta vera e propria si ha con la comparsa di un personaggio particolarmente controverso.
Damiano infatti è un ragazzo che viveva con la madre e la nonna in quartiere particolarmente malfamato ed ha deciso, per cause giuridiche legate al mantenimento, di vivere con il padre in un posto che mi ha ricordato sin da subito la villa di un'ambasciata.
Vi basti pensare che il padre di Damiano è un rispettoso politico arabo, ma a parte questo non sono riuscito a capire molto in merito alla sua posizione all'interno dell'ambasciata.
Sappiamo solo che è un padre che pretende che il figlio vada in una scuola che possa formarlo come persona, per questo ha scelto il Collodi, complice del fatto che la sua compagna insegna proprio in quella scuola.
Si tratta di una professoressa di educazione fisica che sarà oggetto di particolari dispute proprio nella stagione due ma non approfondirò il suo personaggio perché non l'ho trovato particolarmente interessante.


Tornando a Damiano, verrà continuamente preso di mira dagli altri studenti a causa della sua diversità e delle sue abitudini fuori dall'ordinario.
Infatti cercherà di spacciare per la scuola, inimicandosi il bullo locale, Brando.
Detto anche Brà, si tratta di un personaggio inizialmente odioso, che ha reso Ludo quella famosa ragazza "secchiello" di cui parlavo prima, a causa di un video spinto reso virale dallo stesso Brando, per mortificare la povera Ludo.

Da allora la ragazza è vista come una ragazza dai facili costumi, anche se non è del tutto vero.
Questo però ha segnato la sua vita e da allora Ludo fa di tutto per fregarsene delle pressioni dei ragazzi della sua età, frequentando certi ambienti e divertendosi con persone più grandi di lei.

Credo di essere riuscito a fare il quadro della situazione di Baby fino a questo momento, ma non penso di essere in grado di poter raccontare tutto, sia perché non voglio spoilerarvi l'intera serie, sia perché non basterebbe un post per descrivere nei particolari ogni vicenda.

Non è da escludere un possibile video in merito, ma parlando di quelle che sono state le mie esperienze alla vista di questa serie posso solo dire che Ludovica e Chiara insieme finiscono per combinarne di tutti i colori, riuscendo a tenere incollato lo spettatore che finisce per cadere vittima delle emozioni che usciranno fuori a poco a poco.
Caratterizzata anche da una colonna sonora particolarmente accattivante ma che non spicca in alcuni punti, veniamo proprio catapultati in quell'ambiente adolescenziale, inalando i fumi delle nottate che Chiara e Ludo sono costrette ad affrontare.


Il rapporto che si creerà tra le due genererà un effetto farfalla così grande da scatenare un uragano tra tutti i personaggi che le stanno intorno, a cominciare da Damiano e Federico (l'amante segreto di Chiara).
La stagione due riesce a ricalcare con cura i legami tra altri personaggi come il figlio del preside che affronta la tematica dell'omosessualità.
O ancora di Brando che da bulletto da due soldi, si scopre avere uno spirito particolarmente vendicativo e travagliato a causa delle pressioni del padre, interpretato da Max Tortora.


Insomma, per tirare le somme, Baby è una serie che consiglio a chi possiede una forte empatia.
Personalmente lo reputo uno dei prodotti italiani più validi presenti sulla piattaforma statunitense, nonostante non ne abbia viste molte.

Sicuramente tornerò a parlare di serie tv perché è una delle cose che riesce a tenermi incollato per ore dopo i videogiochi e le maratone di Sabaku.
Tirate voi le somme.
Commentate se anche voi avete visto la serie o avete qualche curiosità in merito.

Enjoy, Glitch!
-Rort