Perché sono un completista?
Nella vita di tutti giorni mi capita spesso di rispondere ad alcuni miei amici che mi additano del masochista o addirittura del folle.
Questo accade perché la stragrande maggioranza dei titoli che gioco, li porto a termine al 100%.
Ho forse qualche malattia mentale?
La mia risposta è no.. ed in questo post vi spiegherò perché.
L'essere umano, organismo pluricellulare complesso, ha sempre cercato di prevalere sugli altri simili in ogni cosa.
Basti pensare che sin dai tempi della preistoria, i primi ominidi si contendevano il titolo di capo branco.
Questo accade perché la stragrande maggioranza dei titoli che gioco, li porto a termine al 100%.
Ho forse qualche malattia mentale?
La mia risposta è no.. ed in questo post vi spiegherò perché.
L'essere umano, organismo pluricellulare complesso, ha sempre cercato di prevalere sugli altri simili in ogni cosa.
Basti pensare che sin dai tempi della preistoria, i primi ominidi si contendevano il titolo di capo branco.
Questo col passare dei secoli, questi titoli si trasformarono in lotte per il potere sempre più aspre e grandi, fino ad arrivare alle guerre per il petrolio o la quasi centennale Grande Guerra.
Lasciando perdere tematiche storiche che hanno chiaramente un'importanza maggiore, la competizione esiste dall'alba dei tempi, sia perché si vuole eccellere in una determinata disciplina (le medaglie olimpiche), sia per dimostrare agli altri il proprio valore.
Io mi ritrovo nel primo caso.
Quando inizio un titolo, la prima cosa che faccio è proprio quella di dare un primo sguardo ai tanto odiati trofei/obiettivi, proprio per capire il grado di difficoltà che andrò ad affrontare nel completamento al 100% del medesimo titolo.
Accantonando la prima run, dove cerco di essere più spontaneo ed istintivo possibile nell'ottenimento di certi trofei (basti pensare a quelli legati al completamento di un capitolo o al conseguimento di una certa azione/scelta morale), dalle run successive in poi cerco di focalizzarmi su tutto quello che non potevo ottenere o sulla fatidica ricerca dei collezionabili onnipresenti.
Io mi ritrovo nel primo caso.
Quando inizio un titolo, la prima cosa che faccio è proprio quella di dare un primo sguardo ai tanto odiati trofei/obiettivi, proprio per capire il grado di difficoltà che andrò ad affrontare nel completamento al 100% del medesimo titolo.
Accantonando la prima run, dove cerco di essere più spontaneo ed istintivo possibile nell'ottenimento di certi trofei (basti pensare a quelli legati al completamento di un capitolo o al conseguimento di una certa azione/scelta morale), dalle run successive in poi cerco di focalizzarmi su tutto quello che non potevo ottenere o sulla fatidica ricerca dei collezionabili onnipresenti.
Vi sono poi trofei leggermente più complessi, legati al grado di difficoltà o allo stabilire gradi sempre più alti nelle missioni (basti pensare ai Devil May Cry o a Metal Gear Rising).
Infine vi sono loro, i trofei più odiati dal sottoscritto.
Quelli che ti costringono a giocare per giorni, mesi ed addirittura anni.
Quelli che ti costringono a giocare per giorni, mesi ed addirittura anni.
Sto parlando dei trofei online.
Il primo titolo che mi ha dato questo genere di problemi è stato il primo capitolo di una saga alla quale sono molto legato, quella dei Gears of War.
È dall'estate del 2012 che provo disperatamente ad ottenere il trofeo online "Seriamente1.0", che dice di totalizzare ben 10.000 uccisioni in multigiocatore.
È dall'estate del 2012 che provo disperatamente ad ottenere il trofeo online "Seriamente1.0", che dice di totalizzare ben 10.000 uccisioni in multigiocatore.
Sappiate che recentemente ho varcato la soglia dei 12.000 ma ancora non si vede l'ombra di un obiettivo.
Tralasciando questo scomodo ed irritante glitch, stiamo parlando di un obiettivo che neanche nel 2006, data di lancio del primo GoW, era possibile ottenere con facilità a causa della mole sproporzionata di uccisioni.
Nella migliore delle ipotesi, il giocatore può completare la partita con 31 uccisioni, se in ogni round uccide un giocatore e se la partita termina 19 a 18, ovvero il massimo dei turni che è possibile ottenere da entrambe le squadre.
Dividete 10.000 per 31 ed otterrete il numero delle partite da giocare.
Fidatevi che non bastano 300 partite, perché la quantità di partite con kill non contate, disconnessioni e bug vari sfiora i limiti dell'assurdo.
Tralasciando questo scomodo ed irritante glitch, stiamo parlando di un obiettivo che neanche nel 2006, data di lancio del primo GoW, era possibile ottenere con facilità a causa della mole sproporzionata di uccisioni.
Nella migliore delle ipotesi, il giocatore può completare la partita con 31 uccisioni, se in ogni round uccide un giocatore e se la partita termina 19 a 18, ovvero il massimo dei turni che è possibile ottenere da entrambe le squadre.
Dividete 10.000 per 31 ed otterrete il numero delle partite da giocare.
Fidatevi che non bastano 300 partite, perché la quantità di partite con kill non contate, disconnessioni e bug vari sfiora i limiti dell'assurdo.
Ma forse qui stiamo andando un po' fuori tema.
Abbandoniamo i calcoli numerici e focalizziamoci sul tempo che impiegherebbe un giocatore medio a sostenere ritmi così assurdi, non basterebbe una generazione di console.
In questo caso do particolarmente ragione a chi sostiene che un gamer possiede un indice di vita sociale particolarmente basso.
Fortunatamente io la vita sociale ho avuto modo di coltivarla proprio grazie alle così dette boostate, sessioni di gioco organizzate con un gruppo di persone che accedono in questa lobby e con la quale è possibile interagire e comunicare per l'intera durata del boost.
L'unica nota positiva di quel maledetto trofeo è stato proprio la quantità di persone che ho avuto modo di conoscere e con la quale ho ancora dei rapporti.
Abbandoniamo i calcoli numerici e focalizziamoci sul tempo che impiegherebbe un giocatore medio a sostenere ritmi così assurdi, non basterebbe una generazione di console.
In questo caso do particolarmente ragione a chi sostiene che un gamer possiede un indice di vita sociale particolarmente basso.
Fortunatamente io la vita sociale ho avuto modo di coltivarla proprio grazie alle così dette boostate, sessioni di gioco organizzate con un gruppo di persone che accedono in questa lobby e con la quale è possibile interagire e comunicare per l'intera durata del boost.
L'unica nota positiva di quel maledetto trofeo è stato proprio la quantità di persone che ho avuto modo di conoscere e con la quale ho ancora dei rapporti.
Ma il punto è un altro.
Perché sono un completista?
Semplicemente perché i videogiochi sono il mio più grande hobby, e quando porto a termine un titolo che mi ha colpito particolarmente, mi assicuro che nulla sia lasciato al caso.
Voglio poter finalmente posare quella custodia nella libreria con la consapevolezza di aver fatto tutto quello che andava fatto, compresi i finali segreti e quant'altro.
È esattamente come portare a termine una serie tv, finire di leggere un libro o ascoltare l'intero album di un artista.
Semplicemente perché i videogiochi sono il mio più grande hobby, e quando porto a termine un titolo che mi ha colpito particolarmente, mi assicuro che nulla sia lasciato al caso.
Voglio poter finalmente posare quella custodia nella libreria con la consapevolezza di aver fatto tutto quello che andava fatto, compresi i finali segreti e quant'altro.
È esattamente come portare a termine una serie tv, finire di leggere un libro o ascoltare l'intero album di un artista.
Solo che qui ci viene data l'opportunità di riscrivere una storia, analizzare un frammento o raccogliere un determinato oggetto e modificare il nostro inventario scoprendo armi leggendarie e tesori unici.
Un'altra bella esperienza che vi voglio raccontare si è conclusa poco più di 24 ore fa.
Dopo circa 8 mesi, ho finalmente raggiunto il platino di Rayman Legends, un gioco che ha segnato la mia adolescenza e che mi ha accompagnato nel mio ultimo anno di liceo.
Ho voluto rigiocarlo per Playstation 4 e nell'aprile di quest'anno avevo portato a termine quasi tutti i trofei.
Dopo circa 8 mesi, ho finalmente raggiunto il platino di Rayman Legends, un gioco che ha segnato la mia adolescenza e che mi ha accompagnato nel mio ultimo anno di liceo.
Ho voluto rigiocarlo per Playstation 4 e nell'aprile di quest'anno avevo portato a termine quasi tutti i trofei.
L'unico trofeo che mi ha seriamente dato problemi è stato quello di raggiungere l'undicesimo livello di miticaggine.
Occorrono 2000 punti per salire di grado e per ottenerli bisogna portare a termine delle sfide giornaliere/settimanali.
In base al completamento delle suddette sfide, ci verrà attribuito un grado che varierà dal bronzo (1 punto) all'argento (5 punti) all'oro (10 punti) ed infine al platino, impossibile da prendere (50 punti).
Capite molto bene quanto tempo occorra per poter totalizzare 2000 punti.
In questo caso la perseveranza gioca un ruolo fondamentale.
Era diventata quasi una routine giornaliera, non appena accendevo la play mi catapultavo subito su Rayman Legends per l'ottenimento dei gradi.
Ed ammetto che quando l'altro giorno stavo per terminare l'ultima sfida, un minimo di emozione e commozione ha invaso i miei pensieri.
Tra me e me pensavo <<E adesso? A cosa giocherò la mattina? Quale sarà la mia routine ludica?>>.
Nonostante tutto, sono felice di aver portato a termine quest'altra esperienza e sento che a breve, vi saranno altri trofei online che mi richiederanno concentrazione ed insistenza.
Sono abbastanza certo che ritorneremo a parlare di questo argomento, perché è anche uno di quelli più controversi che è iniziato con le console di settima generazione e si sta protraendo fino alle future console di nona gen.
In base al completamento delle suddette sfide, ci verrà attribuito un grado che varierà dal bronzo (1 punto) all'argento (5 punti) all'oro (10 punti) ed infine al platino, impossibile da prendere (50 punti).
Capite molto bene quanto tempo occorra per poter totalizzare 2000 punti.
In questo caso la perseveranza gioca un ruolo fondamentale.
Era diventata quasi una routine giornaliera, non appena accendevo la play mi catapultavo subito su Rayman Legends per l'ottenimento dei gradi.
Ed ammetto che quando l'altro giorno stavo per terminare l'ultima sfida, un minimo di emozione e commozione ha invaso i miei pensieri.
Tra me e me pensavo <<E adesso? A cosa giocherò la mattina? Quale sarà la mia routine ludica?>>.
Nonostante tutto, sono felice di aver portato a termine quest'altra esperienza e sento che a breve, vi saranno altri trofei online che mi richiederanno concentrazione ed insistenza.
Sono abbastanza certo che ritorneremo a parlare di questo argomento, perché è anche uno di quelli più controversi che è iniziato con le console di settima generazione e si sta protraendo fino alle future console di nona gen.
Spero abbiate la forza di lasciare un commento e di raccontare quali sono stati i vostri trofei più difficili, i vostri obiettivi quando iniziate un titolo o ancora, se siete dei completisti o preferite completare il gioco base e basta.
Enjoy, Glitch!
Enjoy, Glitch!
-Rort