Parliamo di - Cyberpunk Edgerunners

Consigli per la lettura di questo post 

Ben Ritrovati cari Glitch, come state? spero tutto bene.
Rieccoci ad un nuovo entusiasmante episodio di "Parliamo Di", la rubrica dove dico la mia su un determinato gioco o in questo caso, di una determinata serie televisiva che mi ha colpito negli ultimi giorni. 

Uscito proprio questo mese, Cyberpunk Edgerunners rappresenta un punto importante per il brand di continuare a vivere e a respirare aria pulita, fresca e con una storia interessante da raccontare. Personalmente ho trovato questa serie al pari se non addirittura migliore del videogioco, ma sarete voi a giudicare.

Come al solito, per la lettura di questo post vi straconsiglio di mettervi le cuffie e fare partire in riproduzione una di queste due playlist YouTube o Spotify, importanti per dare un senso di immedesimazione maggiore.

Pronti ad entrare a Night City?
Cominciamo!

Prime impressioni: Transumanesimo e Rinnovamento 


Mi è bastato un pomeriggio per portare a termine una serie dal grande potenziale.
Un prodotto d'animazione pubblicato da Studio Trigger in collaborazione con CD Project Red. 
Cyberpunk Edgerunners proietta lo spettatore a sguazzare negli scorci che Night City è in grado di offrire. È vero, in questa sede non ho parlato di cosa ne pensi riguardo al videogioco a cui il gioco attinge a piene mani. Per quello vi rimando al mio video che troverete sul tubo.

Ma adesso parliamo dell'anime di Cyberpunk e devo dirvi che mi è piaciuto molto più del gioco. Già dalla prima puntata riscontro un coinvolgimento maggiore. Si riesce ad assaporare in pieno l'aria fetida dei quartieri di Santo Domingo, i colori e le luci ultra saturate delle luci al neon e delle proiezioni olografiche dell'Arasaka e della Militech che anche qua giocano un ruolo fondamentale per la trama di cui parleremo tra poco. O ancora, mi rimbalzano in testa le scene che mostrano ciò che le BD sono in grado di offrire. Per chi non lo sapesse, si tratta di chip in grado di far rivivere un'esperienza più o meno forte a chi deciderà di installarle, coinvolgendo principalmente la sfera sensoriale, calandoci nei panni di un supercriminale che compie una carneficina o un uomo d'affari che "se la spassa" ad un night club. La particolarità delle BD è che alcune di esse si basano su eventi realmente accaduti. Queste BD particolari non andrebbero commercializzate perché la loro esposizione ad esperienze sempre più estreme può avere delle forti conseguenze all'impianto dell'utilizzatore, rischiando di friggergli il cervello.  

L'andare oltre i limiti umani, spingersi oltre con l'installazione di protesi o impianti è una filosofia di vita radicata nel sottogenere della fantascienza meglio conosciuto come Cyberpunk. Tenete a mente questo concetto.

Trama, Fazioni e Disparità sociale


La nostra storia inizia proprio con una XBD (le BD illegali citate prima) attivata da un ragazzino che si chiama David Martinez, il quale non ha paura delle conseguenze e che è sempre pronto a dare il massimo in quello che fa. In David assisteremo alla metamorfosi di cui parlavo nel capitolo precedente. Questo bruco rintanato nei bassifondi di Night City (tra l'altro vive nello stesso appartamento del protagonista del videogioco) si chiuderà, a causa di una serie di eventi spiacevoli, in un bozzolo per interiorizzare quanto la disparità sociale, radicata da sempre nella cultura Cyberpunk, possa condizionare ogni cosa. Sarà attraverso il riscatto e una piccola dose di fortuna che David si farà strada dai sobborghi più malfamati della City fino a ritrovarsi con delle splendide ali cromate in cima al tetto dell'Arasaka Tower senza capire neanche il perché.

Soffermandoci sulla realizzazione delle scene, lo stile utilizzato rispecchia in pieno l'ambientazione, riuscendo perfettamente a ricalcare quella famosa disparità sociale di cui parlavo prima. da un lato abbiamo i corporativi che sfoggiano con belle auto e vestiti di lusso, impeccabili e senza scrupoli, mentre dall'altro abbiamo sagome che barboneggiano cercando nei rifiuti qualcosa da mangiare o persone che vomitano a destra e a manca per aver fatto abuso di sostanze o ancora, soggetti depravati che usano bd a sfondo sessuale in pubblico e che si masturbano con un apposito supporto metallico.

QUESTA È NIGHT CITY! 

Un paradiso per gli occhi pieno di luci e ombre, dove non ci si può fidare di nessuno, dove a farla da padrone sono i corporativi e i fixer che accolgono i capi delle gang rivali per la conquista del territorio e delle risorse. Nella serie si riescono ad intravedere alcune tra le più importanti fazioni presenti anche nel videogioco: abbiamo gli agguerriti Malestorm, gli psicopatici Tiger Claws,  fino ad arrivare ai super pompati Animals o agli inquietanti Scavengers. Far vedere tutte le rimanenti fazioni sarebbe risultato difficile oltre che dispendioso in termini di costruzione narrativa. Se non altro lo spettatore capisce subito che ogni quartiere di Night City è diverso e attraverso gli scorci e le ambientazione prese a piè pari dal gioco riesce ad immergersi in un'esperienza che rende più giustizia, nella lore e nel world building, al gioco stesso! Abbiamo l'Afterlife, il covo delle Moxies, la già citata Arasaka Tower, le Badlands e molto altro. 

Puntata dopo puntata aumentano le situazioni paradossali, i colori proiettati a schermo, i compagni di cui si circonderà il protagonista e che gli faranno capire il senso della vita e cosa vuol dire essere un vero Edge Runner.

Ritmo: Tra Hacking e Cyberpsicosi


La cosa bella della serie targata Netflix è il modo in cui assistiamo ai singoli aspetti che sono presenti nel disco di CD project Red. Abbiamo i già citati luoghi e le fazioni che fanno da cornice perfetta alla trama principale. Ci sono poi svariati momenti pregni d'azione che costituiscono l'espediente più eccitante e pericoloso, per poi arrivare a interi momenti di Hacking e tuffi nelle vasche col ghiaccio per entrare nelle menti altrui e rubare ai ricchi per sopravvivere un giorno di più.

È così che va la vita a Night City per chi non può permettersi un'assicurazione.
Così la nostra squadra di mercenari viene pagata dai fixer e questo consente loro di installare chip sempre più potenti per svolgere i prossimi lavori con più efficacia e precisione. Ma a tutto c'è un limite.

Sapete che il mito di Icaro è una metafora perfetta del Cyberpunk? Installando continui potenziamenti per diventare sempre più forti e per cercare di volare verso la luna il sole si rischia di cadere perché si va oltre i limiti di quello che ci rende realmente umani. E inesorabilmente cadiamo giù in un vortice di dipendenza dove senza le adeguate cure si rischia di impazzire. 

E la Cyberpsicosi fa da sfondo alle assurde vicende che ci ritroviamo nella seconda metà, a tratti così frammentata a tratti fuori di testa. 
Ho amato come siano riusciti a rappresentare la malattia, con impulsi che fanno tremare gli occhi e le braccia dei malcapitati che non riescono più a distinguere la realtà dalla fantasia. 

Considerazioni finali


Insomma, in questo Cyberpunk Edgerunners c'è proprio tutto quello che un fan del gioco (o di chi ne è rimasto deluso come il sottoscritto) può sperare di trovare.
 
Costituito da 10 episodi da 25 minuti ciascuno, vista la sua durata e il come sia pregno di citazioni alla cultura cyberpunk e dell'animazione tutta, mi sento di consigliarla a chiunque, soprattutto agli amanti della fantascienza e ovviamente, del sottogenere del Cyberpunk!