I Giochi del Mese: Aprile 2020
Ed eccoci qua, carissimi lettori Glitch.
Questa del gioco del mese è un'abitudine che mi porto dietro da Novembre 2019, nella speranza di garantire un contenuto mensile per questo blog particolarmente spaesato ed alla continua ricerca di un'identità.
Prometto che darò alla scrittura il giusto peso e porterò articoli di rilievo, a cominciare dalle mie considerazioni riguardo la Mass Effect: Trilogy, un'esperienza di gioco maturata negli scorsi mesi e che ha saputo regalarmi parecchie emozioni.
Ma diamo inizio a quelli che sono stati i pochissimi titoli che mi hanno accompagnato lungo questo mese breve ma ricco di titoli importantissimi.
Iniziamo parlando del fatto che ho portato a termine Tomb Raider e The Forest, due titoli che avevo citato nello scorso speciale e che sono riusciti entrambi a convincermi, sia per la loro realizzazione per il come decidono di affrontare le vicende narrate.
Se il primo Tomb Raider getta le basi per una nuova trilogia, con una sorta di finale aperto verso l'orizzonte, The Forest lascia spazio all'interpretazione ed a probabili seguiti.
Tanto è vero che hanno annunciato per quest'anno (ma tanto verrà rimandato sicuramente) Sons of the Forest, il seguito diretto di questo interessantissimo survival.

Non avrei mai pensato che nel 2020 Minecraft potesse ancora riuscire a stupirmi nel suo modo di reinventarsi.
Giocato a distanza di così tanti anni, le continue novità introdotte offrono una rigiocabilità praticamente infinita.
Consiglio spassionatissimo se siete amanti della pixel art e volete trovare qualcosa di divertente e rilassante da giocare in compagnia.

Sto parlando di Yu-Gi-Oh: Duel Links e di come sia bastato un niente per riaccendere in me la voglia di rivedere l'intera serie animata (Sono un nostalgico, cosa volete farci).
Sono molto legato al gioco di carte collezionabili e questo gioco risulta una sintesi perfetta tra abilità e loot compulsivo a seguito di spacchettamenti dettati dalla probabilità nel trovare la carta giusta per completare i mazzi e mettere in atto permutazioni di strategie sempre diverse.
Spostandoci su titoli degni del loro nome, questo è stato il mese della resa dei conti verso due titoli che puntualmente inizio ma non porto mai a compimento.

Sarà stato il tempo o la foga nel voler iniziare qualcosa di più moderno, non ho ancora espresso un giudizio finale su entrambi i giochi perché neanche questa volta sono riuscito a finirli in tempo.
Mi riprometto di trattarli a Maggio, sperando che uno dei due possa ritagliarsi uno spazio come gioco del mese.

Ho adorato la trilogia nel suo complesso, nonostante il finale di questo capitolo lasci l'amaro in bocca a molti.
Eppure c'è stato qualcosa in Mass Effect 3 che non è riuscito a catturarmi appieno, ovvero il modo in cui vengono gestite le quest secondarie, snaturando quasi del tutto il concetto di esplorazione presente nei suoi predecessori.
Tralasciando le missioni principali che sono una più bella dell'altra per il come siano strutturate e per gli ambienti che offrono tra i migliori paesaggi dell'intera trilogia, il resto delle missioni si limita molto banalmente a recuperare degli artefatti e fare ritorno alla Cittadella nell' 80% dei casi, un sistema che mi ha ricordato molto quello di un cagnolino che ritorna dal padrone con l'osso per ricevere un premio.
Siamo nel bel mezzo di un conflitto fuori da ogni portata immaginabile e recuperare oggetti o artefatti atti solo ad aumentare di pochissimo il carisma del protagonista mi è sembrata una cosa del tutto fuori luogo.
Piuttosto avrei preferito un titolo dalla durata molto ridotta in grado di spingere l'acceleratore sugli aspetti davvero importanti che sono stati finalmente trattati e portati a compimento.
Vi sono anche le missioni N7 che ci danno un assaggio delle mappe che è possibile giocare nella modalità multigiocatore, anche queste del tutto opzionali e ripetitive fino allo sfinimento.
Volendo trarre le conclusioni su questo terzo capitolo, mi aspettavo peggio.
Fortunatamente i ragazzi di Bioware sono riusciti a fermarsi in tempo (Anche se dovrei ancora giocare Mass Effect: Andromeda per capire quanto siano effettivamente caduti in disgrazia)..
Ma è il momento più interessante, quello per cui fremo tutte le volte.
Il gioco del mese se lo porta a casa un titolo che ho avuto modo di giocare in diretta su Twitch con la patch in Italiano, a causa delle mie scarse abilità con le lingue.
Sto parlando di Undertale, titolo ideato da quella mente malata e geniale di Toby Fox e che è riuscito a regalarmi dei brividi di follia che pochi titoli sono stati in grado di farmi provare.
Undertale è musica che si muove con un ritmo frenetico e sempre più incalzante, risuonando negli animi di tutti coloro che decidono di aprire i loro cuori per fare entrare un quantitativo sbalorditivo di emozioni.
Ricordo alla perfezione il carattere ed i comportamenti di ognuno dei personaggi di Undertale e questo a dimostrazione del fatto che non è da tutti riuscire a strutturare così bene un videogioco, specialmente quando a dirigere il progetto c'è un solo individuo che è anche riuscito a comporre quasi per intero, la colonna sonora che penso passerà alla storia del medium.
Il metro di paragone utilizzato all'inizio non è casuale.
Esprime al meglio ciò che intendo per videogioco iconico e degno di guadagnarsi un posto in questa splendida classifica.
Sicuramente porterò a termine i tre percorsi da scegliere per assistere a tutti i finali ma ciò non toglie che la prima run ha saputo donarmi un prezioso ricordo che custodirò con cura nelle mie memorie da videogiocatore.
Detto questo, spero di poter portare molti più titoli nel mese entrante, che mi terrà particolarmente impegnato con lo studio e con la gestione del canale Youtube e Twitch.
In ogni caso, vi do appuntamento, come sempre... alla prossima!
Enjoy Glitches.